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venerdì 27 marzo 2015

L'ALDILA'
(E TU VIVRAI NEL TERRORE : L'ALDILA'- THE BEYOND - SEVEN DOORS OF DEATH)
di 
Lucio Fulci
Lucio Fulci rappresenta quanto di piu' controverso esista nella cinematografia horror italiana. Da molti (specialmente all'estero) considerato un genio e da altri (specialmente in Italia) considerato solamente un artigiano rozzo e senza fantasia. Negli ultimi anni è stato oggetto di una rivalutazione anche in patria, per merito sia della rivistaNocturno sia del regista Quentin Tarantino, autentico amante delle opere fulciane nonché distributore (dopo aver restaurato la pellicola) negli Stati Uniti del qui presente film. Indipendentemente da tutto, Fulci è stato un regista in grado di creare capolavori (appunto"L'Aldilà") ma anche filmetti di infimo livello come "I fantasmi di Sodoma" oppure "Demonia", un autore dalla personalità estremamente creativa ma difficile ed in costante lotta con budget risicati. La trama de “L'Aldià” si svolge all'interno di un albergo che (in stile "Inferno") cela in esso una delle sette porte degli inferi. Un libro maledetteo, L'Eibon, è la chiave per aprire il varco e ovviamente verrà incautamente letto scatenando una serie di terrificanti avvenimenti. Volendo essere obbiettivi la storia non e' originale e la sceneggiatura piuttosto striminzita (lo stesso Fulci disse che l'originale, scritta da Dardano Sacchetti, ammontava a sole 30 pagine e che fu stravolta completamente in fase di realizzazione del film), ma il genio di Fulci spunta di colpo e stravolge le carte in tavola. Visionario, allucinato, macabro, usa la telecamera come un occhio spettrale che guarda i personaggi vagare fra incubi, zombi e fiumi di sangue. Alto il livello di splatter , con alcune scene memorabili (più volte verrà imitata in vari horror d'oltreoceano, la sequenza dei ragni che divorano uno sfortunato Michele Mirabella) e decisamente validi gli effetti speciali curati da Giannetto De Rossi. Nonostante il basso budget, l'atmosfera che si respira è estremamente cupa ed efficace, grazie anche all'eccellente lavoro svolto da Sergio Salvati come direttore della fotografia.Il finale di pellicola e' quanto di piu' vicino possa esistere ad un quadro apocalittico e le musiche di Fabio Frizzi, commentano tutto il film con pezzi enfatici e macabre litanie . “L'Aldilà” resta un gioiello dell'orrore sospeso fra macabra poetica e violentissima carnalità.
Un MUST