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venerdì 27 marzo 2015

28 GIORNI DOPO
( 28 DAYS LATER )
di Danny Boyle
Danny Boyle ( “Piccoli omicidi tra amici” , “Trainspotting”, “The Beach” ecc…) si tuffa, con il suo tipico stile di regia, in questa storia che incrocia horror e fantascienza catastrofica. Alcuni animalisti fanno irruzione in un centro di sperimentazione scientifica sulle scimmie. Con orrore, il gruppo scopre gli atroci esperimenti cui sono soggette le povere bestie e decide di liberarle. Mal gliene incoglie poiché gli animali sono infetti ed in grado di trasmettere un terrificante virus che tramuta, in pochi secondi, gli umani in ossessi sbavanti e feroci. 28 giorni dopo , assistiamo al risveglio di un ragazzo di nome Jim che era ricoverato, in stato comatoso, all’ospedale di Londra. Jim, che nulla sa della tremenda epidemia, inizia a vagare per la città deserta alla ricerca di qualcuno ancora in vita. Da qui ha inizio l’odissea del giovane che incontrerà branchi di feroci “infetti” ed alcuni umani “sani” che si difendono per sopravvivere. Inoltre, la radio capta una sola stazione che manda a rotazione un appello, da parte di un gruppo militare di Manchester, che invita tutti i sopravvissuti in circolazione ad unirsi a loro. L’atmosfera desolata ed angosciante della Londra devastata, la fotografia fredda e sgranata e l’ottima colonna sonora (a cui ha collaborato Brian Eno) rendono i primi 20 minuti di questo film decisamente terrificanti e disperati. Poi la pellicola ridimensiona la sua riuscita poichè la tensione cala progressivamente, l’originalità latita ed il finale non convince del tutto. Eppure, nonostante ciò, è piacevole notare l’atmosfera “europea” di questo film che prende le distanze dall’aurea patinata di molti prodotti “made in USA” che imperversano nelle nostre sale cinematografiche. Interessante anche la scelta di Boyle di adoperare sia la pellicola che il digitale per trasmettere sensazioni diverse. Il digitale difatti viene usato per conferire al film un taglio “realistico” e decisamente crudo. Le citazioni abbondano (“Demoni” di Bava , “Resident Evil” e la trilogia sugli zombie di Romero) anche se, a mio parere, non sempre risultano ben inserite nel contesto e spesso anche i “messaggi morali” che il regista ci invia, lungo il corso della vicenda, sono forzati e forse un po’ ruffiani. Anche se non ci troviamo dinanzi ad un capolavoro, questo “28 Giorni Dopo” risulta essere un film interessante che merita la visione.